Per i contribuenti italiani è giunto quel periodo dell’anno, ovvero il pagamento della Tari. Come possiamo capire se la nostra tassa è troppo alta e quindi elaborata in modo errato?
Per molti italiani è giunto quel particolare momento dell’anno per il quale sono chiamati a pagare le tasse relative alla propria casa, la Tari è una di queste.
Nel momento in cui parliamo di Tari facciamo riferimento alla tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta di smaltimento dei rifiuti dove la nostra casa si trova situata, inviata appunto dal comune di pertinenza. Quindi, si tratta del pagamento di una tassa che spetta indistintamente.
Momento molto delicato per gli italiani che in queste settimane stanno provvedendo al pagamento di alcune delle tasse con cadenza annuale, come nel caso della Tari. Molto spesso capita però che il conteggio di questo contributo viene fatto in modo errato, motivo per cui è necessario sempre leggere con molta attenzione ciò che viene elencato all’interno delle fatture e dettaglio dei costi che dovrete andare così ad affrontare.
Per capire se il contributo che è stato calcolato dal comune errato sarà sufficiente prendere l’avviso del pagamento che viene inviato, qui dove vengono indicati i costi nel dettaglio con le relative utenze. L’errore spesso si trovano i dati catastali, o nella superficie dell’immobile o nel numero dei componenti della casa.
Nel momento in cui ci siamo resi conto che il conteggio della Tari è sbagliato, la prima cosa da fare è quella di recarci con l’incartamento all’ufficio tributi del nostro comune di pertinenza. Inoltre, possiamo effettuare anche un controllo sul sito dell’agenzia delle entrate e allo stesso tempo una verifica sul sito web dell’agenzia entrate riscossione cliccando la sezione Verifica Pagamenti Tari.
Una volta certificato che il contributo da versare per la Tari è sbagliato dobbiamo procedere con istanza di autotutela direttamente presso il Comune di riferimento dove si trova situata la nostra abitazione. In caso contrario ci si può recare anche dal giudice tributario e contestare così il pagamento della Tari. A seconda dei casi si può chiedere direttamente all’agente per la riscossione esattoriale di sospendere la procedura di riscossione, in attesa di accertamenti.in ogni caso, il consiglio è quello di chiedere il consulto legale, il quale vi aiuterà in questa delicata fase e capire come procedere per richiedere la sospensione del pagamento è un ulteriore verifica.
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