Bruciore di stomaco, dolore toracico, rigurgiti sono i sintomi più noti del reflusso gastroesofageo, ovvero la risalita del materiale acido dallo stomaco all’esofago. Ci sono 4 cose che puoi fare contro questo fastidio.
E’ un fastidio che compare generalmente in tarda età anche se ne possono soffrire anche neonati e donne in gravidanza. Il reflusso gastroesofageo o cardias beante è un disturbo che comporta un malfunzionamento del cardias, con conseguente chiusura incompleta. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, 1 persona su 3 ne soffre.
“Il reflusso gastroesofageo è una condizione in cui il contenuto dello stomaco risale nell’esofago in una quantità e frequenza tali che questo non riesce a liberarsene ed autopulirsi in maniera efficiente – spiega il Prof. Testoni -. Ciò si verifica quando la valvola inferiore (sfintere esofageo inferiore) dell’esofago non funziona correttamente, determinando una risalita del materiale dallo stomaco”.
Quando si soffre di reflusso gastroesofageo sono di vario tipo, o sintomi principali sono di diversa natura, trascurati possono evolversi in patologie più pericolose che necessitano anche di intervento chirurgico.
I principali sintomi di incontinenza cardiale sono: acidità e bruciore gastrico; reflusso gastrico; eruttazioni frequenti; alitosi; crampi allo stomaco. Questi sintomi se non curati possono degenerare in esofagite, e se trascurati possono intaccare gravemente l’apparato digerente. Il continuo reflusso di materiale gastrico, genera una continua produzione di muco nei bronchi, e può essere causa di infezioni ai polmoni. Inoltre, questa patologia riduce l’assorbimento delle sostanze nutritive, causando anche problemi di tipo alimentare. Le cause possono essere congenite o legate ad un cattivo stile di vita.
La cura del disturbo in 3 mosse
Esistono diversi tipi di rimedi per il trattamento del reflusso gastroesofageo. In alcuni casi, è sufficiente un cambio nello stile di vita, accompagnato ad una dieta equilibrata per far retrocedere il disturbo. Se ciò non dovesse bastare esistono due differenti soluzioni: la terapia farmacologica; l’intervento chirurgico.
Di recente, è stato introdotto, grazie alla dott.ssa Imma Trabucco, in un suo libro: “Stop, al reflusso” un protocollo/metodo contro questo fastidioso disturbo. Il Metodo Trabucco, fornisce un approccio fisico non farmacologico, indicato come terapia adiuvante in tutti i pazienti che soffrono di Reflusso, sia acido che biliare che gassoso che misto, che sia presente o meno ernia gastrica iatale, e in pazienti che presentano la classica tachicardia da reflusso.
Secondo questo metodo è opportuno agire sul reflusso sul piano fisico, riequilibrando il diaframma; a livello alimentare con una dieta ad hoc; sul piano psicologico andando a gestire i meccanismi mentali che sono legati alla postura e alla respirazione.