Sebbene venga presentato come “light”, questo alimento non lo è affatto: ecco a quali particolari prestare attenzione per non farsi imbrogliare.
In un’epoca in cui l’attenzione dei consumatori nei confronti di ciò che acquistano e delle sue conseguenze sulla salute e sull’ambiente si fa sempre più alta, non sono rari i casi in cui i prodotti che vengono presentati come “light” (o ecologici) non siano in realtà quello che sembrano. Per questo motivo è importante controllare sempre l’etichetta: solamente così potremo evitare di essere ingannati.
Quando si parla di alimenti light si fa riferimento a prodotti che rispettano determinate regole, riguardanti in particolare il loro valore energetico, che viene ridotto di 1/3 rispetto ai classici cibi equivalenti. Ciò vuol dire che un alimento, per essere definito light, deve avere il 30% di calorie in meno.
Affinché questo accada, i prodotti “normali” vengono sottoposti ad un’apposita procedura per ridurre il loro apporto calorico tramite una variazione nella composizione chimica. Ad essere interessati sono, nello specifico, gli zuccheri o i grassi contenuti nei cibi. Il termine light, in ogni caso, non indica degli alimenti dietetici: tali prodotti non sono destinati a chi ha particolari esigenze in termini di salute, ma possono essere d’aiuto per chi intende perdere peso.
Le patatine in busta light sono uno snack molto apprezzato da coloro che, sebbene siano consapevoli del fatto che non si tratta di un alimento salutare, non intendono rinunciare al loro sapore gustoso. Ma vale davvero la pena acquistarle? Di recente Altroconsumo ha messo gli acquirenti in allerta sottolineando come i claim pubblicitari delle aziende molto spesso non siano veritieri.
I suoi consigli, come sempre, si rivelano preziosi per gli utenti – che non dovrebbero mai dimenticare di controllare l’etichetta dei prodotti prima di acquistarli. Diciture come “light”, “non fritte” o “con olio di oliva” sulle patatine in busta non indicano necessariamente un’inferiore presenza di grassi in confronto ad una confezione classica. In certi casi, infatti, il contenuto potrebbe essere addirittura maggiore.
Per togliersi ogni dubbio, basta guardare l’etichetta, in cui i produttori sono obbligati a riportare tutti gli ingredienti utilizzati. Per le patatine in busta classiche questi sono solamente tre: patate, sale e olio. In quelle aromatizzate, invece, si trovano diversi additivi e aromi in aggiunta. Se i livelli di sale sono elevati, il prodotto non può di certo essere definito salutare.
Nel caso di claim che ne garantiscono un basso contenuto, è sempre bene controllare gli altri valori nutrizionali: potrebbero esserci molti grassi, per esempio. Anche quando si tratta di patatine in busta con olio extravergine di oliva o “fonte di iodio”, ci può essere l’inghippo: nel primo caso, infatti, molto spesso l’ingrediente tanto pregiato viene utilizzato in quantità minime; mentre nel secondo, la fonte di iodo altro non è che il sale iodato (poco salutare per l’organismo).
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