In estate si sa le gambe tendono a gonfiarsi e a far male per il forte caldo. Non sottovalutare il fastidio perché le cose potrebbero complicarsi.
In estate con l’aumentare delle temperature, aumentano gli acciacchi, dalla pressione alle gambe gonfie e doloranti. Sintomi che non vanno trascurati perché potrebbero portare a conseguenze più pericolose. La sensazione di gambe gonfie, pesanti e dolenti in estate è più comune di quanto pensiate: 4 donne su 10 lamentano problemi di circolazione venosa, ma soffrono di questo disturbo anche parecchi uomini.
Le lunghe camminate, le temperature in rialzo e la disidratazione, sono le cause scatenanti di questo problema che riguarda di più le donne. Le gambe soffrono a causa della stasi venosa, ovvero il ristagno del sangue nelle vene. Con l’estate questo disturbo si accentua perché il caldo dilata i capillari superficiali e, di conseguenza, favorisce il ristagno dei liquidi rallentando la circolazione.
Per alleviare il dolore e l’infiammazione, è importante adottare misure per mantenere i piedi freschi, asciutti e riposati. Prova a indossare sandali invece di scarpe da ginnastica pesanti ed evita di stare in piedi o di camminare per lunghi periodi di tempo nello stesso punto. Se avverti dolore, puoi provare a usare trattamenti in commercio come l’ibuprofene o impacchi di ghiaccio per lenire l’infiammazione o creme a freddo.
Quindi assicurati di bere molti liquidi. Assicurati dunque di mantenerti idratato bevendo molti liquidi, soprattutto durante le giornate calde. Evita la caffeina e l’alcol, che disidratano ancora più rapidamente. Fai poi spesso stretching. Lo stretching non solo aiuta a evitare rigidità e dolori successivi, ma può anche contribuire a migliorare la circolazione e a ridurre le infiammazioni.
Se il gonfiore prosegue non solo in estate e le tue gambe sono pesanti e doloranti, ebbene fare degli accertamenti. L’insufficienza venosa cronica, nelle forme più serie, può causare edemi alle gambe e rendere più difficoltosa la circolazione, con impatto sulla salute cardiaca.
L’esame chiave per scoprire come stanno le vene è l’eco-color doppler venoso degli arti inferiori – grazie a questo accertamento si può tra l’altro comprendere se sono presenti varici e che tipo di flusso il sangue ha all’interno delle vene, con conseguente previsione del rischio di flebiti e trombosi venosa profonde. Solo a quel punto si può iniziare il trattamento farmacologico. I farmaci, come quelli a base di flavonoidi purificati e diosmina, sono indicati fin dai primi sintomi della malattia e possono aiutare sia nelle forme lievi che in quelle gravi.
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