I consumatori continuano a preoccuparsi degli alimenti contaminati da pesticidi: ecco un prodotto insospettabile a rischio.
La questione della presenza di pesticidi negli alimenti mette in agitazione tante persone, anche nel nostro Paese. Eppure, secondo le autorità che si occupano di sicurezza alimentare, i rischi per la salute sono minimi. Le ultime analisi pubblicate dall’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, rivelano per esempio che quasi il 98% degli alimenti in commercio rientra nei limiti di legge.
Solo un 2% presenterebbe dunque residui superiori ai limiti consentiti, un valore di per sé non preoccupante. Anche se in aumento rispetto agli anni precedenti. La situazione è sotto controllo? Molti consumatori hanno comunque paura, e per questo preferiscono soprattutto prodotti biologici. Tutti, inoltre, hanno imparato a lavare accuratamente la frutta e la verdura per ridurre l’esposizione ai possibili residui di pesticidi.
Oltre a frutta e verdura, esistono però altri alimenti che potrebbero essere contaminati da veleni chimici. Parliamo di un prodotto insospettabile e largamente consumato in Italia. Secondo un recente test condotto dalla rivista tedesca Öko-Test, nel prodotto sarebbero presenti consistenti tracce di glifosato, acetamiprid e ciproconazolo.
La ricerca condotta da Öko-Test ha riguardato vari tipi di caffè, comprese cialde, macinato e chicchi, biologici e non biologici. E dall’analisi è risultata la presenza di residui di pesticidi e altre sostanze potenzialmente dannose. Sono stati analizzati campioni di caffè provenienti da diverse marche e tipologie e spesso sono venute fuori percentuali importanti di pesticidi come glifosato, acetamiprid e ciproconazolo.
Anche alcuni prodotti biologici presentavano tracce di pesticidi, probabilmente a causa di contaminazioni accidentali. È stata poi rilevata pure la presenza di acrilammide, una sostanza che si forma durante la tostatura del caffè e che è ritenuta da alcune ricerche come potenzialmente cancerogena.
Il problema dei pesticidi nel caffè dipende dal fatto che le coltivazioni di questa bacca sono il più delle volte intensive. Le aziende utilizzano dunque una grande quantità di pesticidi e sostanze chimiche per proteggere le piante da parassiti e malattie. Ed è normale che gli insetticidi possano essere assorbiti dai chicchi durante la crescita.
Le coltivazioni bio presentano in media una contaminazione minore. I chicchi interi sembrano poi più sicuri rispetto a cialde e miscele macinate. Altre ricerche hanno mostrato che il caffè in cialde risulta più pericoloso, poiché presenterebbe spesso residui di Terbufos, un insetticida e nematicida tossico per gli animali e gli esseri umani (infatti è vietato in Europa).
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