Il meccanismo dell’attrazione fisica è assai complesso, ciononostante è possibile isolare alcuni segnali che confermano la possibilità di piacere all’altro.
Come si fa a capire di piacere o meno a una persona? Esiste una strategia chiara per misurare quanto si è graditi o apprezzati come possibili partner? In che modo è possibile capire se si hanno davvero delle possibilità di conquista? Spesso si parla di istinto… La questione, però, è un pochino più complessa. L’attrazione fisica è una dinamica che coinvolge tantissimi fattori spesso contraddittori o poco interpretabili. C’entrano questioni biologiche e genetiche, motivi psicologici e sociali, gusti personali, contingenza e contesto.
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Alcuni di questi aspetti possono sembrare misurabili e interpretabili, ma alla base di tutto resta sempre una forte componente di mistero, di pura soggettività. Ciononostante, analizzando con attenzione alcuni segnali, è possibile capire se c’è davvero attrazione.
Di certo non si può ridurre tutto all’azione dei feromoni. Sappiamo che questi segnali chimici emessi dal corpo possono influenzare l’attrazione tra le persone… Ma anche che la mente umana riesce spesso a trascendere simili meccanismi, emancipandosi dunque dallo stimolo puramente chimico.
C’è chi sostiene che a guidarci sia l’istinto di conservazione della specie… Ogni individuo sarebbe attratto da ciò che, istintivamente, riconosce come forte, complementare o diverso da sé, in modo da poter contribuire alla formazione di una prole più sana.
Segnali di infatuazione: così capisce se piaci davvero all’altro
Indagare nelle cause dell’attrazione fisica è oggi complicato anche per neurologi e antropologi. Meglio dunque concentrarsi sugli effetti visibili del meccanismo, per capire anche come riconoscere l’infatuazione e saperla dunque cogliere per tempo.
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Per gli esperti bisogna badare a sette aspetti fondamentali. Il primo riguarda gli occhi. Gli occhi, come si suol dire, non mentono mai… E se una persona tende a mantenere il contatto visivo più a lungo del solito, si potrebbe essere al cospetto di uno di questi segnali. Gli sguardi prolungati possono dunque indicare interesse.
La prossimità fisica è un altro segnale importanti. Tutti, istintivamente, siamo portati a proteggerci dagli altri, a creare distanza. Non lo facciamo però con le persone con cui abbiamo molto confidenza o a cui vogliamo bene. E poi con quelle che ci piacciono. Un contatto fisico insistito può essere dunque un sintomo di infatuazione. Basta anche un tocco sulla spalla.
Tocchi, sorrisi e mirroring
Quando si è interessati, il cuore può iniziare a battere più velocemente a causa dell’aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina, e ciò si traduce in un nervosismo fisico. Cogliere questo sintomo può significare di avere di fronte una persona a cui piacciamo. Occhio dunque se l’altro si strofina le mani, gioca con i capelli o si morde il labbro.
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Anche il sorriso è un indicatore importante. Per gli esperti, un sorriso genuino non si può simulare e non può essere frainteso. Per riconoscerlo, bisogna guardare non solo la bocca ma anche gli occhi. Oltre al contatto fisico, poi, conta anche la posizione del corpo… Se una persona si inclina verso l’altra durante una conversazione e mostra apertura (non incrocia le braccia), oppure imitare involontariamente i movimenti dell’altro, si può parlare di un segno di attrazione.
L’imitazione involontaria è detta mirroring ed è considerata da alcuni antropologici come uno dei meccanismi chiave dell’empatia e dunque dell’interesse nei confronti degli altri. Conta poi capire se c’è interesse reale nei confronti di ciò che si dice. L’essere coinvolti nelle conversazioni, facendo domande e mostrando interesse per ciò che l’altro dice è un chiaro messaggio di interesse.