L’aspartame è un dolcificante che troviamo in molte bevande. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha notato una certa correlazione con la diffusione del cancro, quindi lo definisce pericoloso per l’organismo umano.
L’aspartame è presente in un’ampia varietà di bevande, tra cui la Diet Coke (non disponibile in Italia) e la Coca Cola Zero. Si è aperto un dibattito in questi giorni, nonostante sia stato classificato dall’Omg come “possibilmente cancerogeno”, i consigli sul suo consumo non sono cambiati.
Il dolcificante chimico è utilizzato ogni giorno da 200 milioni di persone nel mondo e presente in tutti i prodotti industriali “light”. Oggi il leader mondiale per la produzione di aspartame è la Ajinomoto, colosso giapponese presente in cento Paesi del mondo con quasi 25 mila impiegati.
La decisione sulla riduzione di quantità di aspartame, è partita in seguito ad un’indagine scientifica condotta dalla IARC, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, che ha comunicato i risultati durante un incontro a Lione, in Francia, dal 6 al 13 giugno.
Il dolcificante è stato inserito nella categoria Gruppo 2B, sulla base di test che riguardavano specificamente il carcinoma epatocellulare, un tipo di cancro al fegato. È bene dire che lo IARC suddivide le sostanze in quattro categorie: cancerogene per l’uomo (gruppo 1), probabili cancerogeni (gruppo 2A), possibili cancerogeni (gruppo 2B), non classificabili come cancerogeni (gruppo 3).
Questo dolcificante è stato oggetto di discussioni già fin negli anni ’80 quando è stato messo sul mercato. In realtà è nato nel 1960 quando uno dei chimici appartenente a una società farmaceutica statunitense fondata nel 1885 di nome G.D.Searle & Company, crea per errore l’aspartame durante il tentativo di creare una cura contro le ulcere dello stomaco.
Il Dr. Branca dell’OMS, dopo gli studi e le indagini condotte, invita le persone a consumare meno bevande zuccherate e a preferire l’acqua, soprattutto durante l’estate.
Il consumo giornaliero
In estate in particolar modo si consumano molte più bevande, per il caldo, si prediligono fresche se non addirittura ghiacciate. Dopo questa scoperta scientifica, non è stato lanciato un allarmismo, ma l’Oms ha dato alcuni consigli utili che è preferibile rispettare.
Un secondo gruppo, il Jecfa, il comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari formato dall’Oms e da un’altra agenzia delle Nazioni Unite, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, si è riunito a Ginevra dal 27 giugno al 6 luglio per valutare la rischi associati all’aspartame e ha concluso che non c’è alcun motivo per modificare la dose giornaliera accettabile stabilita nel 1981, ovvero da zero a 40 milligrammi di aspartame per chilogrammo di peso corporeo.
Con una lattina di bibita analcolica senza zucchero contenente 200 o 300 mg di dolcificante aspartame, un adulto del peso di 70 chili dovrebbe quindi consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare il limite.